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Lavoratori raccolta agrumicola: a Gioia Tauro la “casa della dignità”
19 Aprile 2022
Le parole “lavoro” e “dignità” dovrebbero viaggiare sempre accompagnate, ma non sempre è così, conoscendo le storie di braccianti stranieri spesso, purtroppo, sfruttati nelle raccolte agrumicole del nostro Sud Italia. Per rendere quanto più possibile lavoro e dignità “uniti” in contesti solitamente difficili, è stata creata “Dambe So” che in lingua Barambà (tra le più diffuse in Africa occidentale) vuol dire “casa della dignità”.
Nella Piana di Gioia Tauro a settembre verrà aperto l’ostello sociale che avrà il compito di ospitare venti braccianti durante il periodo della raccolta agrumicola. Trattasi di un’iniziativa solidale, voluta dalla Federazione delle chiese evangeliche (Fcei). L’ostello già da febbraio ospita dieci lavoratori, ma entrerà a regime a partire dall’autunno. La struttura è stata aperta da Mediterranean hope, programma migranti e rifugiati della Fcei, e rappresenta la sperimentazione per “un’alternativa alla logica dei campi di accoglienza basata sul principio della sostenibilità e dell’economia circolare” spiegano all’ANSA gli organizzatori.
I lavoratori contribuiranno con una piccola quota e altra parte dei costi verrà aperta con la vendita delle arance della filiera del progetto sostenibile Etika. Gli organizzatori avranno anche cura dei lavoratori che decideranno di risiedere in modo stabile nella piana, con progetti personalizzati a trovare case in affitto.
La Dambe So anche nei momenti di chiusura sarà collaborativa con le associazioni no profit del territorio, nella promozione dei prodotti locali e nella promozione del turismo solidale.
Un’iniziativa lodevole da segnalare, che pone in primo piano i diritti dei lavoratori, il welfare e la loro dignità. Sono queste le azioni concrete da intraprendere per costruire un mondo del lavoro più equo e per ridistribuire in maniera economicamente sostenibile i profitti.